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Una delle novità più importanti della regolamentazione europea sui droni è che quasi tutti gli aeromobili che volano nella categoria Open (classi C1, C2 e C3) o sotto dichiarazione della Categoria Specifica (classi C5 e C6) devono avere installato un Sistema di Identificazione Remota (DRI) che consente di conoscere il numero dell’operatore. Questo sistema è chiamato “Identificazione Remota Diretta” (DRI).
Ma perché dovrebbe essere presente un sistema di identificazione remota?
Come accade per i veicoli terrestri, i droni devono avere un numero di registrazione con il numero dell’operatore che identifica chi lo sta pilotando, e deve essere disponibile in ogni momento sia alle autorità che al pubblico. Tuttavia, avere un numero di registrazione non è sufficiente per identificarli, a causa delle loro dimensioni ridotte, dell’altezza e della distanza a cui possono essere trovati. Pertanto, il drone deve consentire un accesso digitale diretto nel modo più semplice possibile, ad esempio tramite l’uso di uno smartphone.
Come potrebbe già sapere, per pilotare i droni nelle categorie Open o Specifica, è necessario registrarsi come operatore di UAS. Dopo la registrazione, l’utente riceverà un Numero di Registrazione dell’Operatore, che a sua volta deve essere configurato all’interno del DRI dell’aeromobile.
Pertanto, il DRI consentirà agli osservatori che sono relativamente vicini all’aeromobile di ottenere informazioni sul Numero dell’Operatore UAS senza dover essere fisicamente vicini al drone, utilizzando uno smartphone con un’applicazione disponibile nei negozi di app.
Come accade per i veicoli terrestri, il pubblico in generale potrà visualizzare solo il numero dell’operatore, mentre le forze di sicurezza, se necessario, potranno accedere ai dati di registrazione e sapere quale persona o azienda si trova dietro il volo.
La tecnologia di comunicazione utilizzata per il DRI è abbastanza comune e accessibile alla maggior parte dei dispositivi mobili. Tuttavia, i dispositivi con sistema operativo basato su Android sono più capaci, poiché consentono diverse possibilità di connessione.
Gli standard che il sistema DRI può utilizzare per comunicare sono:
Pubblicità Bluetooth Legacy
A differenza del normale protocollo Bluetooth, si tratta di un protocollo Bluetooth a basso consumo energetico che rimane in standby per la maggior parte del tempo. Viene attivato solo per effettuare annunci e connessioni brevi.
Bluetooth 5 Long Range
Si tratta di un nuovo protocollo Bluetooth che estende le connessioni da 10-30 metri a 1 chilometro o più.
Wi-Fi NAN
Si tratta di un nuovo protocollo basato su WiFi che consente connessioni tra dispositivi senza la necessità di intermediari come un access point.
Wi-Fi Beacon
Si tratta di brevissime trasmissioni generate dagli access point Wi-Fi che informano tutti i dispositivi nelle vicinanze che ci sono connessioni disponibili.
Attualmente, i dispositivi mobili con sistema operativo Android sono gli unici in grado di equipaggiare tutte le tecnologie wireless sopra menzionate, mentre i dispositivi con sistema operativo basato su iOS sono più limitati.
Le informazioni che il sistema DRI invia pubblicamente sono:
L’implementazione del sistema DRI può essere fatta in due modi diversi:
Aggiornamento del firmware dell’aeromobile
Molti degli aeromobili in commercio oggi hanno già il sistema DRI, anche se probabilmente sarà necessario un aggiornamento del firmware dell’aeromobile per renderlo funzionale.
Installazione di un Add-On
Nei casi in cui gli aeromobili non dispongono della tecnologia necessaria, sarà necessario installare il DRI sotto forma di Add-On fornito da terzi.
È importante ricordare che sia il DRI integrato nell’aeromobile che il DRI sotto forma di Add-On devono essere conformi ai regolamenti e certificati entro l’inizio del 2024.